Un film di Jérôme Walter Gueguen
Lungometraggio di fantascienza in lingua italiana
Attualmente in fase di distribuzione
TRAMA
In un centro di detenzione per viaggiatori spazio-temporali, un astrofisico e la sua squadra sono combattuti tra la paura di modificare il loro presente, liberando i viaggiatori del futuro, e l’empatia nei confronti di una lontana discendenza. L’arrivo di un misterioso ispettore e la sparizione di una viaggiatrice rivoluzionano le sorti del centro e dei suoi ospiti.
IL LUOGO
Il film è stato girato interamente a Schio (Vicenza) all’interno della Fabbrica Alta e nel suo Giardino Jacquard .
Edificio di archeologia industriale eretto nel 1862 da Alessandro Rossi, la Fabbrica Alta rappresenta uno dei principali simboli della prima industrializzazione italiana. Prima dell’avvento della Fiat la Lanerossi – con la sua produzione tessile – era la più grande industria italiana.
IL CAST
Tutti i personaggi del film, a parte tre attori internazionali, sono interpretati da abitanti di Schio e dintorni. Prima delle riprese il regista ha tenuto numerose sessioni di formazione per gli attori non professionisti, in modo tale da creare la confidenza necessaria per interpretare i personaggi di fronte alla cinepresa.
Foto di Luigi De Frenza
LA SQUADRA
Il regista ha portato con sé una squadra internazionale di professionisti. Tra questi gli attori inglesi Edward J. Bentley e Dave Phillips , il direttore della fotografia spagnolo David Palacios e l’operatrice di camera Leyre Mira . Il resto della troupe è invece stata individuata tra professionisti del territorio. Le riprese sono state inoltre occasione di formazione per giovani filmmaker e attori locali, che hanno potuto accrescere le proprie competenze rispetto ai diversi mestieri del cinema. Nasce ufficialmente da questa esperienza Bigoli Pictures.
LA MUSICA
La musica del film è cantata, senza l’uso di nessuno strumento, e racchiude brani eseguiti e registrati dal vivo durante le riprese. Nel repertorio figurano canti tradizionali degli Alpini . L’effetto è straniante: questi canti stridono con la condizione di clandestinità dei viaggiatori del tempo. La canzone nel trailer – Benia Calastoria di Bepi De Marzi, cantata dal Coro Sojo Rosso – racconta il ritorno di un uomo alla sua casa dopo anni di lavoro in Belgio. Insieme agli attori sono stati eseguiti anche dei cori elettro-acustici. Uno, ad esempio, riprende il suono dell’aspirapolvere, elemento ricorrente nel corso del film.
IL REGISTA
Jérôme Walter Gueguen è regista, attore e sceneggiatore
Nato a Parigi, residente a Madrid. Jérôme è artista, regista e attore . Autore di film , cortometraggi e video musicali e docente all’Università di Shanghai e di Parigi 3is. Appassionato di natura e amante della vita all’aria aperta, Jérôme predilige le riprese in esterna in luoghi spettacolari, usando soltanto la luce naturale . Lavora con un mix di attori professionisti e non professionisti , insegnando e animando seminari di interpretazione.
Dopo aver conseguito il diploma di cinema a Parigi nel 2008, Jérôme si è trasferito in Italia per unirsi al pluripremiato collettivo artistico Caucaso Factory di Bologna, dando vita a musica, spettacoli, fotografia e cortometraggi. Il suo primo lungometraggio indipendente, Le sedie di Dio (2014) è stato selezionato al Milano Film Festival e proiettato nelle cineteche di Milano e Roma.
Nel 2019, Jérôme ha ottenuto una residenza finanziata dalla Regione Veneto e dall’Unione Europea per la realizzazione di un film all’interno di una fabbrica abbandonata nel XIX secolo secolo, la Fabbrica Alta di Schio. Da qui nasce il progetto Bigoli Bang: la teoria delle stringhe spezzate , in cui Jérôme interpreta uno dei personaggi: Bip.
Note di regia – Utilizzare la fantascienza per raccontare un tema di attualità…
I viaggiatori provenienti dal futuro, una volta arrivati nel presente, sono confinati in condizioni di precarietà in due dormitori e in un giardino. Nel corso del film si scopre che scappano da un futuro distopico, in cerca di una migliore condizione di vita. Ma il presente non è come se lo aspettavano.
I viaggiatori interagiscono con i dipendenti del centro di accoglienza, muovendosi tra l’ufficio della direttrice, la sala degli arrivi (dove sbarcano), l’infermeria, la mensa, le stanze per gli interrogatori e il giardino. In un ambiente claustrofobico e oppressivo emergono le storie dei rifugiati e i sensi di colpa dei loro carcerieri. Una viaggiatrice in particolare attira le attenzioni di un misterioso ispettore (che si scoprirà venire dal futuro), incaricato di ucciderla per evitare che il futuro cambi…
Attraverso questi elementi di finzione, ho costruito un mondo surreale, che restituisce riflessioni su un importante tema di attualità in modo metaforico e altamente cinematografico.
Jérôme Walter Gueguen
LA PRODUZIONE
Aplysia nasce nel 2007 come una rete di professionisti dell’audiovisivo coordinati dal project manager e produttore Giuseppe Petruzzellis. Dal 2020 Aplysia è registrata come impresa di produzione cinematografica. Nel corso degli anni sono numerosi i progetti realizzati, con collaborazioni e co-produzioni a livello nazionale ed internazionale. Il focus principale è sul documentario d’autore e su tematiche antropologiche, sociali, artistiche ed ecologiche. Parallelamente sono stati realizzati progetti nel settore istituzionale e commerciale, videoclip musicali, cortometraggi, video-installazioni, serie televisive, lungometraggi di finzione e percorsi di formazione. In ambito cinematografico sono oltre 60 le produzioni realizzate in proprio o in collaborazione, tra cui 16 lungometraggi. Numerosi di questi lavori hanno ottenuto premi e riconoscimenti in festival nazionali ed internazionali (Mostra del Cinema di Venezia, Sheffield Doc Fest, Torino Film Festival, CPH:DOX, Visions Du Reel, Cinema du Reel, Hors Pistes – Centre Pompidou), approdando anche a distribuzioni in sala e televisive.
Bigoli Pictures è un team di produttori indipendenti, attori, creativi e scrittori, che sviluppano fiction e narrativa per film e televisione. Composto dal regista Jérôme Walter Gueguen, dagli attori inglesi Edward J. Bentley e Dave Philipps, del direttore della fotografia spagnolo David Palacios e dall’operatrice di camera Leyre Mira. Abbiamo sede a Barcellona e Madrid. Creiamo altri mondi e scriviamo sceneggiature per film che produciamo noi stessi o che offriamo ad altre società di produzione. Crediamo che l’immaginazione sia uno strumento magico che deve essere allenato e usato con passione e divertimento. La fantasia è la nostra etica.
Casa Capra è uno spazio espositivo indipendente di ricerca e produzione artistica a cura di Saverio Bonato situato nel quartiere di Magrè di Schio, immerso tra i luoghi del quotidiano: tra l’edicola, l’alimentari e il bar del paese. La posizione non è tra le più convenzionali, ma si pone l’obiettivo di trovare un terreno diverso, uno spazio tendenzialmente fuori dagli ordinari circuiti dell’arte delle grandi città per raccontare nuove storie attraverso i lavori degli stessi artisti che ne fanno parte.
A partire dal 2020 è anche Associazione Culturale Conci legata al supporto tecnico per le produzioni editoriali e audiovisive con la partecipazione al suo interno di diverse professionalità per diversi settori.
Bigoli Bang: la teoria delle stringhe spezzate nasce all’interno del progetto FabricAltra , che lavora sul tema dell’innovazione sociale in chiave di rigenerazione territoriale nell’area della prima industrializzazione
veneta legata al settore tessile.
L’iniziativa progettuale già concretizzatasi in un programma di attività culturali/artistiche site-specific continua a portare avanti l’obiettivo di lavorare sulla visibilità dell’edificio, sulla rielaborazione di una memoria condivisa , sulla verifica di nuovi scenari di riutilizzo/non riutilizzo consapevole, attraverso un percorso di riappropriazione del sito in qualità di bene pubblico, supportato da strumenti legati a pratiche artistiche, installazioni audio e video, narrazione teatrale.
La finalità è quella di proseguire il percorso di rigenerazione culturale di Fabbrica Alta, con il coinvolgimento in residenza di artisti di livello internazionale attorno a cui attivare iniziative di formazione e animazione del ricco tessuto associativo socio-culturale già operante sul territorio.
Nuovi gli attori in campo per lavorare sulla visibilità dell’edificio, affinché lo spazio della Fabbrica diventi un luogo da vivere , di cui riappropriarsi e in cui rielaborare una memoria storica collettiva che sia stimolo per il futuro e non cristallizzazione del passato.